lunedì 27 febbraio 2017

HTC Vive, Oculus e Playstation VR, i visori per la realtà virtuale

Da qualche mese è possibile acquistare questo tipo di periferiche per il gaming! Eh cavolo, da quanto tempo le aspetto... si dice da sempre che il sogno più profondo dell'uomo sia quello di volare, beh, al secondo posto troviamo certamente quello di godersi i videogiochi con un visore per la realtà virtuale.

Tutto ebbe inizio nel 1832, quando Sir Charles Wheatstone inventò lo stereoscopio, tanto tempo prima dell'invenzione di Space Invaders. Ma che dico? Ancor prima dello stesso computer. Devo ammetterlo, costui ebbe una lungimiranza oltre ogni umana comprensione.

Così oggi possiamo finalmente avvalerci di questo strumento straordinario, per vivere i videogiochi in maniera ancora più immersiva e realistica.
Negli ultimi tempi, quasi contemporaneamente, si sono palesati tre differenti supporti, HTC Vive, Oculus per PC e il Playstation VR per la PS4.

HTC Vive

Questo VR, a differenza degli altri, punta forte sui movimenti del giocatore per gli spostamenti, per questo è richiesto uno spazio d'azione di 5m X 5m all'interno della stanza.
Dispone di visore (563 grammi) dotato di cavo piuttosto ingombrante e fastidioso, due controller e due sensori per il rilevamento dei movimenti.
C'è da aggiungere che il visore è fornito di una videocamera esterna, strumento che apre le porte ad interessanti prospettive, tutto sta alla fantasia di chi progetterà i giochi per questa periferica.
2 display OLED con tecnologia di rendering PenTile a 90Hz. Una risoluzione di 2160x1200, ovvero 1080x1200 per ogni occhio.
Al PC che lo supporterà sono richiesti requisiti minimi non da poco, serve un pc da gaming abbastanza recente:
  • GPU: NVIDIA® GeForce® GTX 970, AMD Radeon™ R9 290
  • CPU: Intel® Core™ i5-4590/AMD FX™ 8350
  • RAM: 4 GB
  • Video output: HDMI 1.4, DisplayPort 1.2
  • USB port: 1x USB 2.0
  • Operation System: Windows 7 a 64bit o versioni successive
Costa appena 899,00€ sul sito principale e niente, un mese di stipendio.

Oculus Rift

Strumento più adatto a chi non è particolarmente interessato a gironzolare intorno alla stanza come una cavia da laboratorio, ma preferisce stare comodamente seduto e muoversi con i controller. Non che non possa essere poi uno strumento completo anche questo, ma in quel caso occorre acquistare altri componenti a parte.
Il pacchetto base comprende il visore (470 grammi) dotato di cuffie, un sensore per il rilevamento dei movimenti, un Oculus remote ed un Xbox One controller.
2 schermi OLED da 7 pollici a 90Hz, profondità di colore a 24 bit per pixel. Risoluzione 2160x1200, 1080x1200 per occhio.
Anche Oculus funziona solo su PC e i requisiti minimi sono leggermente meno esigenti rispetto all'HTC:
  • GPU: NVIDIA® GeForce® GTX 960
  • CPU: Intel i3-600 / AMD FX4350
  • RAM: 8GB
  • Video Output: HDMI 1.3
  • USB Port: 1 x USB 3.0; 2 x USB 2.0
  • Operation System: Windows 8 o versioni successive
Costa 699,00€ sul sito principale, meno del precedente, ma manca dei Touch controllers che avvicinerebbero l'esperienza ludica a quella offerta dalla Vive. Questi, presi a parte, aggiungono una spesa di 199,00€.

Playstation VR

Chiaramente unica soluzione per chi dispone di una Playstation 4, è la soluzione più economica ma anche la meno performante. Offre comunque un'esperienza di tutto rispetto.
Il pacchetto comprende il visore (498 grammi), l'unità di elaborazione esterna e l'alimentatore.
Display RGB OLED a colori da 5,7 pollici con risoluzione 1920 x 1080 e frequenza di 90 o 120Hz.
I requisiti minimi sono:
  • GPU: Quella della PS4
  • CPU: Quello della PS4
  • RAM: Quella della PS4
  • Video Output: Quelle della PS4
  • USB Port: Quelle della PS4
  • Operation System: Quello della PS4
Insomma funziona con la Playstation 4!

Il prezzo è attualmente di 399,00€ nei negozi, a parte, la Playstation Camera possiamo trovarla intorno ai 69,99€ e i due controller Playstation Move a 84,99€.

 

Appreso tutto ciò, su cosa puntare?

Dobbiamo prendere coscienza del fatto che i prezzi sono alti per una periferica nuova e da rodare, in poche parole sborsate un sacco di soldi e gli fate pure da tester. Anche la PS VR, la soluzione più economica, per regalarci un’esperienza VR completa con tutte le sue periferiche di supporto, supera abbondantemente i 500 euro.
Bisogna poi ammettere che l'impatto è sicuramente d’effetto e in un primo momento resteremo rapiti dall'esperienza immersiva che vivremo. Ma quando passeremo questa fase e cominceremo a cercare il vero e proprio divertimento del videogioco, ci renderemo conto che è troppo presto, soprattutto visti i costi.

Il mio personalissimo suggerimento è quello di attendere e scoprire quali titoli ci riserva ognuna di queste periferiche, perché detto francamente, il visore può essere il più potente e performante di questo mondo, ma senza i giochi resta un sopramobile da centinaia di euro.

Espresso il mio pensiero, se devo scegliere la periferica, il visore che offre maggiori garanzie in questo senso è quello della Sony, non è solo il più abordabile economicamente, ma il fatto che sia un supporto della PlayStation 4, garantisce l'impegno nel presentare titoli adatti alla VR.
Potreste magari iniziare col visore e poi decidere se vale la pena prendere anche gli altri elementi in un secondo momento. Di seguito vi lascio i collegamenti ad Amazon per le vostre valutazioni.

venerdì 24 febbraio 2017

Qwant è migliore di Google?

Vorrei parlare di qualcosa che oggi la maggior parte degli internauti dà per scontata, ovvero che il pilastro della ricerca sul web è Google e solo Google. Beh, forse un giorno non lontano le cose potrebbero cambiare.


Ah! Ricordo ancora la prima volta che lo vidi scritto sul catodico, al tempo internet era una giungla e Google irruppe nelle nostre vite con quel nome così buffo e impronunciabile, piombò su questo pianeta come un supereroe digitale, in difesa di noi, povere vittime del caos.

Poi col tempo, diciamoci la verità, ci siamo tutti un po’ adagiati e fatti coccolare da quei quattro rassicuranti colori sgargianti e un bel campo di ricerca con tanto bianco intorno. Io dal canto mio devo ammettere di essermi distratto, l'ho accettato come mio signore e padrone.

Ma un brutto giorno l'idillio venne interrotto bruscamente. Mentre cercavo sbadatamente il download di un software open source, mi son ritrovato a scaricare l'inaccettabile downloader della softonic (ho ancora i brividi al solo pensiero), un po’ come scoprire che la ragazza che ti piace ascolta volontariamente Gigi D'Alessio.
Mi sentii tradito. Ancora in tenuta da sonno (pigiama), scesi di corsa per strada, mentre imperversava il temporale, urlando "Google... perché mi hai fatto questo?"

Purtroppo non fu un caso isolato e da quel giorno, mi vidi di nascosto con altri motori di ricerca, ma intendiamoci, nulla di serio. Almeno fino ad oggi.


Oggi l'alternativa potrebbe essere europea, più precisamente Francese e si chiama Qwant: Quantity, wanted.

E' un lavoretto da nulla, costato appena 25 milioni di euro, sborsati dalla Banca Europea degli investimenti. Promette di non tracciare gli utenti, evitando di personalizzare la ricerca e di rispettare la vostra privacy, tanto che lo stesso Anonymous lo consiglia. Ah, però!

Layout non perfetto ma bello, ordinato e chiaro, quando compiamo la nostra ricerca ci vengono mostrati i risultati trovati nelle varie categorie: web, news, social, immagini, video e shopping.
E' possibile anche registrarsi ed accedere ad una serie di funzionalità aggiuntive, un social network e bla, bla, bla ed ancora bla.

Ho deciso così di provarlo per un certo periodo, ottenendo a volte risultati ottimi con alcune parole chiave, là dove Google deludeva.
Ma devo essere sincero, nonostante per natura io faccia sempre un po’ il tifo per il più debole, ho presto riscontrato una certa immaturità ogni volta che entrava in gioco la semantica, quando tra le parole chiave inserite vi era racchiuso un concetto da cercare, il nostro giovane amico non si è dimostrato all'altezza.
In quei casi mi sono visto costretto a cercare Google su Qwant, per poi effettuare la ricerca che davvero mi serviva, insomma una pratica piuttosto imbarazzante che, spero, gli servirà da lezione.

Personalmente sento la mancanza di un serio concorrente al mega colosso mondiale della ricerca, Qwant potrebbe diventarlo, forse in futuro, chissà. Io me lo auguro, sono convinto che la varietà di scelta, soprattutto se diversificata, costringa i fornitori di servizi ad offrirci prodotti migliori.

Per il momento comunque resta una buona soluzione dove big G fallisce e penso questo sia già un risultato.
Questo è quanto, mi sono sfogato. Se lo provate, scrivetemi la vostra impressione o se avete alternative da suggerirmi sarò felice di provarle.